Frontespizio volume “Rime de gli academici Occulti con le loro imprese”

Frontespizio del volume

41  Accademia degli Occulti, Brescia
Rime de gli academici Occulti con le loro imprese.

Brescia, Vincenzo Nicolini da Sabbio, 1568.
[Fondo Antico 41]

[Front. illustrato] / RIME / DE GLI ACADEMICI / OCCVLTI / CON LE LORO IMPRESE / ET DISCORSI.
IN BRESCIA / M D LXVIII // (IN / BRESCIA, / APPRESSO VINCENZO / DI SABBIO. / M D LX VIII.)

[6], 126, [8] c. : ill.; 4° (24 cm). Impronta: toa- o.si e.le PeNo (3) 1568 (R).

Il documento è la raccolta delle opere poetiche in italiano degli Accademici appartenen- ti all’Accademia degli Occulti di Brescia. Fondata nel 1563 da G. Bornati, A. Caprioli e G. Martinengo, fu la più importante delle Accademie bresciane del ’500. Era posta sotto la protezione di S. Giovanni Apostolo ed aveva per insegna una fiamma sprizzante dall’acciarino e il motto EXILIT QVOD DELITVIT («esce fuori ciò che è nascosto») e in un secondo tempo Fileno in atto di suonare lo zufolo con il motto INTVS NON EXTRA («dentro, non fuori»). L’Accademia rimase attiva fino al 1583. Seguì un pe- riodo di decadenza e scomparve definitivamente nel 1623. Gli Occulti coltivarono la poesia e le lettere, oltre che alle attività musicali, richiamandosi ai valori spirituali. Primo segretario fu Bartolomeo Arnigio.
La raccolta contiene opere di: Girolamo Bornato, Pietro Antonio Soncino, Alberto Lollio, Alfonso Caprioli, Francesco Ricchino, Agostino Gallo, Antonio Querengo, Antonio Taglietti, Cesare Ducco, Carlo da S. Bonifacio, Tomaso Porcacchi, Lodovico Federici, Bartolomeo Arnigio, Diomede Sala, Giulio Martinengo.
L’edizione su carta con filigrana è arricchita da un sontuoso frontespizio (fig. 41a) e da fregi ornamentali, tavole di illustrazioni a piena pagina con rappresentati degli stemmi araldici, iniziali ornate e xilografie. A titolo esemplificativo a c. 34r (fig. 41b) “Sopra l’im- presa di M. Francesco Ricchino detto il Desioso”, ossia il pittore valsabbino Francesco Ricchino (o Richini, Richino), nato a Bione (Brescia) verosimilmente tra il 1509 e il 1513 e morto prima del 1573.
L’autore delle tavole incise, che si sottoscrive come «BART BRX.», è identificabile nel bresciano Bartolomeo Olmo o Lolmo, abile incisore la cui bio-bibliogafia è avara di notizie.
Come riportato nel colophon, il testo è stato stampato a Brescia nel 1568 da Vincenzo Sabbio, attivo a Milano nel 1594, Bergamo nel periodo 1577-1578 e Brescia nel periodo 1558-1600.
Sul frontespizio sono presenti una antica nota di possesso, cancellata con tratti di penna, recante «Di Gio: Maria da Bre-[scia]» e un timbro a inchiostro con stemma araldico non riconosciuto.

Provenienza: Pierdomenico Dall’Era in memoria dei genitori Angela e Valerio - Sabbio Chiese (Brescia), 2023.

Esemplari presenti in istituzioni del territorio bresciano: Brescia, Biblioteca Querinia- na (3: Cinq. DD.14, 5a C.IV.38, SB B.IV.6, digit. integrale disponibile sulla Biblioteca digitale Brixiana); Lonato, Biblioteca della Fondazione “Ugo Da Como” (1: 2.M.2.41); Vobarno, Biblioteca comunale (1: FA Rime de gli academici 1568).

EDIT16: CNCE 55 (digit. integrale); Pagine preziose, pp. 20-22.