La storia progettuale del museo risale ai primi anni Duemila e deve la sua genesi ad una intuizione di Alfredo Bonomi.
Nel 2002, in particolare, usciva, a cura di Ennio Sandal, Il mestier de le stamperie de i libri. Le vicende e i percorsi dei tipografi di Sabbio Chiese tra Cinque e Seicento e l’opera dei Nicolini (Brescia, Grafo). Un contributo scientifico capace di suscitare interesse e attenzione attorno agli stampatori originari di Sabbio, di cui il Comune già possedeva una piccola selezione di volumi, acquisiti per lo più per donazione.
La mostra, dal titolo Gli stampatori, da Sabbio alla conquista del mondo. Uomini, idee e tecniche tra Cinque e Seicento, allestita in occasione delle Feste Decennali del 2012, confermava, poi, l’opportunità di affrontare in modo più sistematico la ricerca storica e, al contempo, il progetto di una esposizione permanente.
Un nuovo museo? dedicato ai libri antichi? in Valle Sabbia?
Queste alcune delle domande che si è posto, fin da subito, il gruppo di lavoro, guidato da Alfredo Bonomi, nella convinzione che, oltre alla passione e all’impegno profusi, fosse necessario ragionare, prima di tutto, sul significato di un’operazione complessa e a tratti “visionaria”, come quella di istituire un “nuovo museo”, in un piccolo comune della provincia di Brescia. Un museo “nuovo”, non solo perché “prima non c’era”, ma “nuovo”, soprattutto, per l’orizzonte di senso cui avrebbe guardato. Sia in termini di progettualità che di vita vissuta.
In base alle indicazioni di ICOM-International Council of Museums, la funzione del museo non può limitarsi alla finalità conservativa, di studio e di esposizione, ma deve coinvolgere il territorio, garantendo piena accessibilità e offrendo opportunità di partecipazione diretta dei cittadini, per favorire lo sviluppo di una consapevole “comunità di eredità”.
La confluenza tra l’opera del gruppo di lavoro e l’istituzione del museo si concretizza, formalmente, nella Deliberazione del Consiglio Comunale (n. 23, 15 maggio 2017), che sancisce la nascita del Comitato scientifico per la memoria e la valorizzazione degli stampatori di Sabbio Chiese, dalla storia al museo del libro antico.
Il comitato – composto da Alfredo Bonomi, Ennio Ferraglio, Andrea Crescini, Flavio Richiedei, Michela Valotti e presieduto dall’assessore alla cultura, Claudio Ferremi – assume il compito di selezionare e perseguire alcune finalità prioritarie, qui estrapolate dalla Deliberazione comunale:
A dicembre 2022 si costituisce, mediante una call pubblica, un gruppo di lavoro eterogeneo di cittadini che affianca operativamente il Comitato Scientifico, attivandosi rispetto alla progettualità del museo nell’ambito, soprattutto, dei servizi educativi, ma anche nella comunicazione e nella promozione, oltre che nell'allestimento (maggiori dettagli nella sezione Comunità/ Le persone).
Infine, la Delibera comunale siglata a inizio 2024 (Delibera di Giunta, n. 2, 8 gennaio 2024) istituisce formalmente il Museo, restituendo, attraverso uno specifico Allegato tecnico, il percorso condiviso con i cittadini, tuttora operativi.
Il Museo Stampatori è entrato ufficialmente a far parte, ad aprile 2024, del Sistema Museale della Valle Sabbia. A questo link la pagina dedicata. L’atto ufficiale è invece disponibile a questo link.
La cessione al Comune, da parte di Alfredo Bonomi, nel 2019, dell’immobile sito a Sabbio Chiese, in via Parrocchiale, con il vincolo della destinazione culturale, ha garantito l’avvio del cantiere.
Il progetto museale ha visto il coinvolgimento dei tecnici locali, architetti e ingegneri, per lo studio destinato alla rifunzionalizzazione dell’edificio, ma anche all’allestimento del percorso museografico interno. La concreta realizzazione delle opere, declinata per step su più anni, è stata resa possibile anche grazie ai finanziamenti erogati dallo Stato, da Regione Lombardia, da GAL GardaValsabbia, oltre che dal Comune di Sabbio Chiese.