I preparativi per le iniziative culturali connesse alle Feste Decennali non hanno fermato i lavori dei cantieri, operativi sul fronte della struttura museale e, contemporaneamente, sui progetti per valorizzare al meglio il patrimonio bibliografico sabbiense.
Con la fattiva collaborazione dei tecnici locali, è giunto così a buon fine l’allestimento della Sala Polifunzionale del Museo, l’area a piano terra destinata all’accoglienza dei visitatori e allo svolgimento delle attività educative, tra corsi, laboratori, presentazioni etc. Una operazione lunga, quella della ristrutturazione dell’edificio, rifunzionalizzato – secondo la normativa – a spazio pubblico, e quindi sottoposto a vincoli legati alla fruizione, soprattutto per quanto riguarda l’accessibilità.
La facciata, negli intenti del progetto architettonico, rende conto di uno studio preciso dell’edificio e della sua posizione, lungo Via Parrocchiale, e restituisce l’idea di un “museo come libro”, aperto e dialogante con i passanti che attraversano il centro storico.
Un’ampia vetrata consente di “guardare dentro”, rendendo sempre visibile ciò che si fa al suo interno. Idea non nuova, di certo, a partire dal visionario concept del Centre Pompidou di Parigi, realizzato cinquant’anni fa, ma certamente coinvolgente, oggi, per una piccola comunità come la nostra.
Certo, il completamento di tutta la struttura, compreso il piano superiore che sarà adibito a sede espositiva, implicherà un impegno economico ulteriore che, lo speriamo, potrà essere in parte coperto da finanziamenti derivati da bandi pubblici, come già accaduto in passato, o da elargizioni di imprenditori del territorio, che hanno fino ad ora dimostrato attenzione nei confronti del progetto museale, soprattutto attraverso la consistente donazione di volumi antichi al Comune.
Oggi, infatti, questo prezioso tesoro, è costituito da più di quaranta edizioni, stampate dalle famiglie sabbiensi tra il Cinquecento e la prima metà del Sei, in diverse città italiane, da Trento a Roma, passando per Bergamo, Venezia e Piacenza, per citarne solo alcune.
Un importante piano di catalogazione, secondo criteri scientifici, è stato avviato a inizio anno e curato da Ennio Ferraglio – direttore della Biblioteca Queriniana di Brescia, nonché membro del comitato scientifico del museo – e da Marco Palladino, referente del Fondo Moderno della Queriniana e delle Collezioni del Sistema Bibliotecario Urbano di Brescia.
Ne è sortito un nuovo Quaderno, il n. 1 della serie che abbiamo avviato due anni fa con il Quaderno/0, dal titolo Per gli stampatori “da Sabbio”. Uomini e storie, prima del Museo. La realizzazione cartacea è stata resa possibile attraverso il coinvolgimento dell’Ateneo di Salò, partner del Comune di Sabbio, attingendo ai fondi del Bando Territoriale di Fondazione della Comunità Bresciana e ad una quota concessa da Regione Lombardia.
Un catalogo è il primo strumento per conoscere il proprio patrimonio. Le schede, redatte per ogni libro, ne analizzano la carta e la legatura, le tracce manoscritte e i contenuti a stampa, comprese le illustrazioni, per lo più realizzate con la tecnica xilografica. Ogni libro apre, idealmente, “altri libri”, nel senso che invita ad approfondire gli aspetti tecnici, ma anche quelli testuali: le filigrane, visibili in controluce, e i committenti o i possessori, gli argomenti esposti e lo stile di scrittura degli autori, le marche tipografiche ecc.
Tanti sono i “mondi” contenuti dentro ogni volume.
La consapevolezza di quel che si possiede, dunque, è il primo passo per programmare ulteriori connessioni, che potranno coinvolgere studiosi dei diversi ambiti specialistici attinenti al libro antico.
Un primo passo, significativo, per la nascita del Museo Stampatori «da Sabbio» è stato fatto.
E per questo importante raggiungimento vanno ringraziati tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito, attraverso la donazione dei volumi, ma anche del tempo e delle competenze personali, per un obiettivo comune, anzi per il “bene comune”, che appartiene, cioè, a tutti i cittadini.
di Michela Valotti, coordinatrice del Gruppo di Lavoro / Museo Stampatori
(dal periodico comunale “Sabbio Chiese” - inverno 2023)